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Il filo del filato

Dice che la produzione mondiale di indumenti è destinata a crescere del 63% entro il 2030. È chiaro che abbiamo un problema globale legato a nuovi usi e, in un senso molto stretto, costumi che ci portano ad acquistare, decisamente, più indumenti di quelli che sono necessari. Certo, sappiamo bene che si tratta di un settore merceologico che ha molto a che vedere con la visione di sè, le necessità sociali, il contesto socio-culturale dell’acquirente, e tutta una serie di passaggi che ci guidano a dire “mi serve un nuovo paio di pantaloni.”

I numeri dicono che i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili, e ne smaltiscono circa 11kg.  Nel mondo circa 90 milioni di capi finiscono nelle discariche. Sempre in Europa gli indumenti dismessi vengono portati nelle discariche o inceneriti per circa l’87% del totale, mentre solo l’1% degli indumenti viene riciclato come vestiario.  Un po’ poco, avevamo già toccato l’argomento, su quante possibilità di nuova vita possiamo dare ai capi che non indossiamo più.

Possiamo quindi dire, che non è una storia nuova nel mondo del filato, ma è una storia che merita di essere #Sempre raccontata. A partire dal 1 gennaio 2022, come previsto dal decreto legislativo n.116/2020, in Italia è scattato l’obbligo della raccolta differenziata dei rifiuti tessili anticipando la normativa europea che prevede l’attivazione della raccolta separata di questo tipo di rifiuto a partire dal 2025. Finalmente una bella notizia, anche se dobbiamo imparare che lo smaltimento corretto è l’ultima fase, il cambiamento radicale, quello che riuscirà forse un giorno a fare la differenza, sta all’inizio, ossia all’acquisto.

La domanda alla base resta una, ed una sola: come posso superare il desiderio di acquistare più abiti del necessario?

Le risposte che vorresti

  1. Organizza il tuo armadio capsula: il concetto alla base è molto semplice. Acquisti pochi capi di qualità che puoi abbinare in diversi modi. L’idea nasce a New York negli anni ’70 da Susie Faux. Troverai miliardi di informazioni e suggerimenti online, in base alle tue esigenze, stile, corpo, spesa, gusto and much more.
  2. Lava con cura gli abiti. Sembra una sciocchezza ma non lo è. Il rispetto delle indicazioni di lavaggio permette ai propri capi di durare di più nel tempo. Meno sciupi, meno acquisti.
  3. Fast fashion: è dura resistergli, ma possiamo controllarci. Anche questa è una storia che nasce da lontano. Il termine fu coniato dal New York Times a seguito dell’apertura del primo punto vendita di Zara nella Grande Mela. Era il (non troppo) lontano 1989. Le nuove collezioni venivano mostrate al pubblico ogni 15 giorni. La fast fashion ha reso la moda “accessibile”, ma ha generato due enormi problemi (sfruttamento del lavoro e inquinamento) legati ad un solo parametro: rispetto a 20 anni fa il numero di abiti procapite è aumentato del 400%.
  4. Passaggio di proprietà. Almeno che non siano completamente distrutti, e questo significherebbe aver concluso il ciclo vitale dell’indumento, trova per lui un nuovo proprietario. Second hand is the new prêt-à-porter.
  5. Sii consapevole della scelta. Questo è alla base di qualsiasi opzione di acquisto. Una buona dose di materiale plastico viene rilasciato durante il lavaggio in lavatrice. Studi di studi, quelli veri, hanno dimostrato che le microfibre rilasciate durante il lavaggio vanno da 124 a 308 mg per kg di tessuto lavato a seconda del tipo di indumento. Prediligere capi lavorati con filamenti lunghi, cotoni organici e tessuti con bassa pelosità, migliorerebbe complessivamente questo dato.
    Controlla molto bene l’etichetta e assicurati di aver scelto un capo di abbigliamento realizzato nella maniera più naturale possibile.

In conclusione

Vi proponiamo anche la super sintesi per aiutare l’ambiente e fare (quasi) #Sempre la scelta giusta:

  • Domandati sempre prima se ti serve
  • Riutilizza e ricicla (#Sempre)
  • Prediligi marche che abbiano una produzione etica
  • Noleggia: ebbene sì, se ti serve per una sola volta, noleggialo
  • Pochi acquisti fatti bene

Anche noi di Comprami immettiamo nel mercato prodotti di largo consumo.

Per questo abbiamo deciso di presentare un nuovo modo di pensare la carta: prodotta al 100% da carta e cartone che ricicli anche tu. Non utilizziamo agenti sbiancanti e la materia prima è generata dal ciclo naturale dei consumi domestici.
Il punto è: a parità di qualità, che paura fa la novità?

Resta connesso e scopri la novità di Comprami. 

 

Mini guida di sopravvivenza per il periodo pre ferie

Le dieci regole per la convivenza lavorativa.

Avete mai prestato attenzione a quanto spazio infinito esiste tra le ferie di dicembre e quelle di agosto? E avete mai notato quella impercettibile intolleranza che si aggira tra le postazioni di lavoro quando si arriva a queste altezze dell’anno? La convivenza si fa stretta e la pazienza pare non essere a disposizione.
Ma per non lasciar Comprami fuori dal vaso (citazione stretta ma comprensibile) e riuscire ad avere un profilo perfetto nell’ultimo sfinente periodo, ecco il decalogo che tutti si aspettavano da un brand di carta igienica.

Le dieci regole della convivenza perfetta per arrivare vivi alle ferie.

  1. Parliamo a te, responsabile dell’aria condizionata: STAI SEMPRE MOLTO ATTENTO ALLA TUA MANSIONE, da te dipende la sopravvivenza psichica (e non solo) dei tuoi colleghi.
  2. Ricorda che la stanchezza è generalizzata, che tutti devono consegnare tutto, e che tutti i clienti del mondo, aspettano che velocemente si faccia tutto. Quindi: nessuno accenda la miccia, e se ti viene in mente di rispondere male: trattieniti. 
  3. Ora di pranzo: non desiderare la sportina altrui.
  4. Scusaci caro responsabile informatico, ma in questa ultima tirata TU non puoi prendere neanche 1 ora di permesso (e sei #Sempre il nostro collega preferito).
  5. Parla piano, qualsiasi sia la conversazione che stai tenendo, puoi svolgerla con un volume di voce basso e ben sintonizzato. Ricorda la regola 2.
  6. Rispetta l’igiene dei luoghi in comune. Ti ricordi il vecchio cartello che trovavi nei bagni dei locali “lascialo come lo trovi”. Si tratta di una indicazione sempreverde.
  7. Pausa caffè: e offrilo ogni tanto (tutte le interpretazioni possibili alla frase del punto 7 sono fuori dalla volontà e dalla responsabilità del brand Comprami).
  8. Cambia il rotolo di carta igienica, #Comprami dura a lungo, ma per i miracoli ci serve ancora tempo.
  9. Per tutti coloro che lavoro all’esterno: SIETE DEGLI EROI E PER VOI NON SERVONO REGOLE (eccezione fatte per quelle stabilite dalla Costituzione Italiana).
  10. Ricordati di sorridere, non solo fa bene alla salute, ma perché a gentilezza porta gentilezza.

Comprami, ti accompagna proprio in tutti i momenti del bisogno.

(Ricordati che un giorno arriverai in spiaggia, in quel caso leggi qui)

Cambio di stagione, quando a farlo è lui: guida semplificata.

In questo 2020 ricco di eventi e di colpi di scena, niente è apparso così certo come l’arrivo dell’autunno che, preciso e dinamico nel suo apparire in meno di 48 ore, ci ha fatto passare dalla maglietta alla felpa.

Andrebbe tutto bene se non fosse che la felpa è nello scatolone sopra l’armadio, a casa della madre, in garage, nella parte sommersa di casa, e ora come sempre e più volte l’anno è arrivato il terribile momento del cambio dell’armadio.

E se il cambio di stagione lo facesse lui?

Questo è un articolo di parte, dedicato agli uomini e al dar loro le spiegazioni base e necessarie affinché anche loro possano esclamare: “Si può fare!”

Grazie ai nostri sempre più citati “fior fior di studi”, basati questa volta su una rapida inchiesta svolta su un campione casuale di 10 donne, pare che gli uomini non si occupano mai, se non per sbaglio, del cambio stagionale dell’armadio. Comprami lo sa e intende per questo indicare una strada che dica #FaiBene, continua così.

Ecco la guida base per un cambio stagione d’autunno e per organizzare l’armadio, solo per uomini:

  1. Manda tua moglie, madre, figlio o figlia, compagno o compagna fuori di casa: la solitudine è una condizione imprescindibile per la buona riuscita di questa operazione.
  2. Direttamente collegato al punto sopra: preparati a generare il caos intorno a te. Assicurati che la stanza in cui hai l’armadio sia perfettamente in ordine, avrai bisogno di spazio.
  3. L’organizzazione preliminare è fondamentale, assicurati di avere: scatole per armadi, grucce per abiti, Comprami #Spesso asciugatutto, uno scaleo, sacchi capienti, profumo per armadio e cassetti, e un pennarello. Tu ancora non lo sai ma dovrai piegare, riporre e spolverare.
  4. Chi ha fatto il cambio di stagione prima di te ha sicuramente organizzato il lavoro secondo un metodo preciso. Resta fedele alla linea: verifica il numero di colli che dovrai sistemare e organizzati di conseguenza.
  5. Mai e poi mai togliere l’invernale prima di aver tolto l’estivo, quindi: togli tutti gli abiti dall’armadio, apri la finestra e spolvera.
  6. Piega gli abiti che hai appeso e suddividili in cumuli di utilizzo, quelli che non utilizzi (o che vedi che sono stati poco utilizzati, o se hai figli quelli che sicuramente non arrivano alla prossima stagione) mettili in una posizione di selezione: puoi donarli, venderli e nel caso di usura, buttarli, rispettando le regole della differenziata, la parola d’ordine è decluttering.
  7. Se ci sono capi delicati che non sono perfettamente lavati, mandali in lavanderia. Se ci sono capi nuovi che meritano di essere ristirati, mettili vicino al ferro da stiro. Se ci sono abiti di qualsiasi natura con piccole scuciture, ago e filo.
  8. Fatto il punto 5 e il punto 6 fai il cambio vero e proprio.
  9. Fatto il cambio vero e proprio, pulisci o sostituisci le scatole e inverti l’ordine degli abiti.
  10. Adesso puoi far tornare i tuoi parenti in casa e festeggiare l’epifania di ottobre.

Settembre: il capodanno quello vero

Ci sono alcune certezze che non vengono mai troppo prese sul serio. Ad esempio quella questione per cui un anno dura 12 mesi, ma quando mai? L’anno, quello vero, quello che poi ti ritrovi sulle spalle, che bilanci ad un certo punto dello scorrere del tempo, dura esattamente 18 mesi e il suo inizio è a settembre. L’oggettività di quanto sosteniamo è chiara già nell’etimologia della parola: Settembre da septem, cioè 7 proprio perché era il settimo mese del calendario romano, quindi la sua nona posizione è completamente e storicamente fuori luogo. Facciamolo tornare.

Di fatto è il mese della ripartenza, dell’applicazione dei buoni propositi, è il mese dove il passaggio climatico si fa sentire maggiormente. Le giornate si accorciano, gli impegni aumentano, ma soprattutto è il mese in cui ricominciano le scuole.

Non è certo necessario ricordare che i giovani che abitano le nostre case non si recano a scuola da circa sei mesi, e mai come nell’anno scolastico 2020/2021 questo nuovo ingresso è un passaggio epico. Allora genitori, come fare per non scappare di testa e riuscire a superare indenni questo grande grandissimo rientro?

Ecco la guida che non ti aspetti da una carta igienica, ma invece è quello che cercavi.

  1. Familiarizzare subito con i nuovi termini: spazi e distanziamento; aree di passaggio; mascherine; pulizie; misurazione temperatura; MIUR (è essenziale tenere un filo diretto con il loro sito).
  2. Frenate l’entusiasmo: non offritevi volontari a tutte le iniziative, il genitore presente è tanto bello quanto asfissiante.
  3. Se i vostri figli non hanno fatto/finito i compiti delle vacanze, non intervenite: è molto più educativa una bella nota che suggerimenti dell’ultimo minuto.
  4. Fate una lista dell’occorrente: qualcosa avrete sicuramente già comprato, qualcosa ve lo sarete sicuramente scordato.
  5. C’è un vecchio proverbio che dice: “Il vezzo e il disvezzo duran tre giorni”, ecco niente di più falso. Per non creare traumi da rientro, partite almeno una settimana prima a modificare gli orari dei vostri figli, questa è una regola che vale dai 3 ai 18 anni.
  6. La cameretta dovrà tornare ad essere un luogo della concentrazione, uno spazio dedicato alle necessità (scolastiche) del figlio. Aiutatelo nel creare il proprio spazio, senza però imporre le vostre regole.
  7. Organizzate il guardaroba, fatelo insieme e utilizzate il metodo Kondo, sarà una liberazione per tutti e un inutile spreco di tempo per tutti.
  8. La mattina diventerà incredibilmente breve. Vi ricordate il traffico attorno a scuola? Ecco, ci risiamo.
  9. Organizzate una piccola lista di tutte le attività della famiglia, in modo che anche i figli comprendano che non sono al centro di tutto il mondo casalingo e che ognuno ha le proprie mansioni: questo aiuta l’indipendenza.
  10. Comunque vada, ricordati #Sempre che sorridere #Spesso fa bene alla salute.

10 propositi settembrini

Ah, le ferie.

Un periodo dell’anno in cui lo stress da lavoro abbandona per un attimo la nostra quotidianità. Meno tempo da cronometrare, più tempo per non pensare. Questa è una regola fissa che funziona sia per chi parte, sia per chi resta a casa. Allontanarsi dal ritmo quotidiano diventa un momento di ricarica energetica necessario, e purtroppo non sempre sufficiente per poter poi ripartire.

Quando poi si rientra dalle ferie, tutto sembra svanire in un batter di ciglia, eppure quando ogni cosa ricomincia siamo sempre in estate, e niente e nessuno, tranne il solstizio può toglierci questa certezza. E allora perché non sfruttare questi ultimi scampoli di essenza di cui non possiamo stare senza?

Ecco qui per voi, ancora calde di abbronzature, o fresche come un aperitivo al tramonto, le dieci mosse tattiche per prolungare il vostro stato di vacanza, anche quando in vacanza non si è più (o non si è mai stati).

  1. Non programmate troppo le giornate: programmare ammazza inesorabilmente ogni spazio di libertà. Laddove possibile, procrastinare.
  2. Tenere in auto: un costume, un asciugamano, un libro, e solo per i più precisi, un cambio. Mare, fiume, lago, piscina, ovunque voi siate un luogo per fare un bagno lo troverete.
  3. Nel primo fine settimana post rientro almeno per un giorno abbandonate il telefono, attualmente è stimato che controlliamo lo schermo almeno 100 volte al giorno: libertà!
  4. Dedicatevi alla vostra attività preferita, ad esempio: non avete voglia di fare niente? Non fate niente (escluso andare a lavorare, ovviamente).
  5. Andare a dormire presto. Dormire bene e dormire tanto è una panacea contro (quasi) tutti i mali: migliora la capacità decisionale e di giudizio; riduce stress e ansia; rende più creativi.
  6. Fate quella cosa per cui two is meglio che one.
  7. Nei limiti del consentito organizzate cene con gli amici.
  8. Mantenere il controllo dei propri impegni è fondamentale, quindi aggiornate calendari e agende. Lo sappiamo che è in contraddizione con il punto 1, ma se questo non viene mai fatto il punto 1 diventa irrealizzabile.
  9. Uscire fuori casa la sera, per un caffè, una passeggiata, un incontro casuale. A breve le giornate saranno brevissime.
  10. Ricordatevi #Sempre di ridere, perché sorridere fa bene alla salute.

Campeggiatissimi

Campeggiare è uno stile di vita, cioè i campeggiatori sono un po’ come i motociclisti, i surfisti, i pescatori, i cercatori di funghi, i runner, chi lo fa sa cosa fare. Sono tutti molto attrezzati, conoscono gli oggetti che devono portarsi dietro, solo cose pratiche, leggere, facilmente lavabili, che occupano tra il poco e il pochissimo spazio.

E tutte le categorie di appassionati che abbiamo messo in correlazione hanno quindi questo aspetto in comune: il senso rapido dell’organizzazione.

Ci sono poi i campeggiatori occasionali, quelli che partono con la sola intenzione di fare una vacanza alternativa, “all’avventura”, sono un po’ i famolo strano della situazione, che hanno come prima esigenza per poter partire, proprio l’acquisto della tenda. Li possiamo trovare tutti la domenica in quella catena di negozi sportivi di cui noi non faremo il nome, a scegliere la tenda più confortevole (e possibilmente meno cara) per partire all’arrembaggio.

Si contraddistinguono per: la scelta esclusivamente estiva del sacco a pelo; l’acquisto di un numero non precisato di inutilità e la scientifica volontà di saltare reparti interessanti, come quelli dei picchetti di scorta. Noi di #Comprami, che sappiamo migliorare #Sempre, ci rivolgiamo proprio a voi, con la buona intenzione di darvi i dieci consigli utili che meno male qualcuno vi dice prima di partire.

  1. Comprami Sempre: mai come in questo caso non siamo solo un brand ma un ottimo consiglio.
  2. Per dormire in maniera confortevole non bastano solo i materassini (o dormibene), cuscini e tutto quello che potete comprare, prima dovete lavorare: pulite la piazzola prima di montare la tenda.
  3. Non sottovalutate mai la fauna locale: se siete in un campeggio attrezzato, gli insetti. Di tutte le forme e di tutte le specie, sono loro il vostro nemico. Se avete scelto un campeggio nella natura, non lasciate niente fuori dalla vostra tenda, non solo il cibo, ma anche le scarpe: partire con un solo scarpone potrebbe essere il buongiorno che non vorreste.
  4. Assicuratevi sempre un buon approvvigionamento d’acqua. Questo vale anche nelle strutture organizzate, il campeggio è un ottimo esercizio per comprendere l’uso quotidiano dell’acqua e quanta siamo soliti sprecare.
  5. Corda e gancetti: che andiate al mare, in montagna, a lago, lungo un fiume, nel bosco più fitto o nella tundra più crudele, ad un certo punto avrete qualcosa da appendere: organizzatevi prima.
  6. Immergetevi nel silenzio, imparate ad ascoltare i suoni, la natura, la pace, quindi: mettete la vibrazione al telefono, se proprio volete ascoltare la musica che sia ad un volume ragionevole e, se non avete portato un carica batteria portatile, avrete un problema.
  7. Differenziare in campeggio è possibile e necessario. Non scordatevi i sacchetti giusti per continuare ad essere sostenibili #Sempre.
  8. La luce è fondamentale, quindi torce e pile, e torce che si caricano con la dinamo. Vedere è potere.
  9. Per sintetizzare l’igiene di corpo e vestiario, e visto che avete poco spazio a disposizione, il sapone di Marsiglia, quello che accompagna la memoria di tutti noi con quel buon profumo, diventa il prodotto più funzionale che c’è.
  10. Portatevi dietro un bel libro, giocate con i vostri figli, e godetevi la pace che un diretto contatto con la terra e il cielo vi può regalare.

#Leggimi e ne saprai #Sempre di più. Ricorda: campeggiare è uno stile di vita.

Le dieci mirabilianti scoperte di casa

In realtà questi sono giorni di grandi scoperte. Siamo costretti, in senso poco lato e in una versione piuttosto stretta, a fare i conti con noi stessi. La nostra vita sociale nasce e si sviluppa in casa. Mariti, figli, mamme, nonne, zie, compagni, amici o da soli, qualsiasi sia la vostra compagine, è per tutti lo stesso: #restiamoacasa.

Nonostante l’impossibilità di avere la vita sociale a cui eravamo abituati, videochiamiamo i nostri amici vicini e lontani per parlare, condividere momenti, organizzare cene a distanza, aperitivi, brindisi per i compleanni, lauree e matrimoni. In pratica, la marea delle nostre affettività ha trovato nella tecnologia una via di fuga. Come un fiume in piena, ha rotto gli argini delle abitudini ed ha trovato nel mondo virtuale, un nuovo approccio. Ma sono simpatiche parentesi all’interno di giornate improvvisamente molto lunghe, in cui si ha finalmente il tempo di ascoltare i nostri pensieri, e di esplorare gli angoli nascosti delle nostre convivenze. 

Ecco, qua le 10 sorprese di casa.

  1. Riscoprire la manualità per divertire i più piccoli ed ingannare la mente, quanto tempo è che non prendevate, carta, forbici e colla vinilica? 
  2. Se tu avessi avuto almeno 1 euro ogni volta che hai pronunciato: “ecco dove lo avevo messo, quant’è che lo cercavo”, quanto avresti oggi?
  3. L’arte della rilettura: hai ripreso in mano almeno un romanzo che avevi già letto?
  4. Questo dipende tutto da quanti siete in casa: quante ore di silenzio riuscite a trovare, esclusa la notte?
  5. La legge ha un solo nome: mammapapà, rispettate ciò che dicono e tutto andrà bene
  6. La batteria del telefono è sempre durata così poco?
  7. Vi consigliamo di fare un salto nella community cucinare male: l’unione fa la forza.
  8. Sfida le tue prestazioni: Materazzi palleggia il suo rotolo di carta igienica ben 48 volte, poi “nomina” Neymar, Rolando, Sergio Ramos e Costa. Come è andato il tuo #toiletpaperchallenge?
  9. Comprami Sempre dura di più, perché è veramente lunga ed è in queste situazioni che la qualità fa la differenza
  10. Sorridi #spesso e ricordati #sempre che #FaiBene a rispettare le regole e a gioire delle sorprese di casa.

Tutto è bene quel che ri_inizia bene

Oh che bello le vacanze di Natale: le ferie, la sveglia che suona inutilmente visto che puoi girarti dall’altra parte. Mamma, papà, figli e nipoti. Baci e abbracci, amici e cene. Te lo ricordi no?

La pausa durante il periodo di Natale è il primo sogno che si avvera da agosto in poi. Ma ecco che sta per ricominciare la routine, il solito tran tran giornaliero, il piano della settimana, le giornate simili, che cambiano solo in simbiosi con il tuo look. Insomma, sta per tornare quel lungo periodo in cui aspettare con trepidazione la nuova serie, un film in anteprima, una cena improvvisa.

Comprami presenta: i dieci passi per mantenere alto l’umore dopo le feste.

(Questo articolo esclude: partite iva, infermieri, OSS, ristoratori di ogni livello, ferrovieri, negozianti and much more).

  1. Vai a correre o inizia a frequentare la palestra; tanto hai sicuramente ingerito zuccheri, grassi e molto altro da avere sensi di colpa proporzionati al peso preso. Muoversi stimola endorfine e serotonina: sorridere fa bene alla salute.
  2. Hanno riaperto le scuole, hanno riaperto le scuole, hanno riaperto le scuole, hanno riaperto le scuole, hanno riaperto le scuole. Ripetere n° volte questa frase aiuta a comprendere che le ferie sono finite anche per i tuoi figli (eheheheheheh).
  3. Se leggi questo post sei già rientrato. E se qualcuno scrive un articolo su come sopravvivere significa che siamo in molti. A volte l’unione fa la forza.
  4. Concediti momenti solo per te: questo è un consiglio sempreverde, che sia una lettura o una lunga chiacchierata al telefono con un amico lontano. Fallo!
  5. Nonostante l’obbligo a fare tutto ciò che viene richiesto, ricordati che ci sono cose che possono essere rimandate, non affannarti subito.
  6. Alimenta positività e pensieri positivi, concentra la tua attenzione su altro quando senti che stai per perdere il controllo, e ricordati, questo è fondamentale, di rilassare lo sguardo cercando orizzonti lontani .
  7. Ci sono i saldi. Tipo le prossime ferie.
  8. Ci sono i saldi anche online.
  9. Rispetta l’ambiente e l’ambiente rispetterà te, perché siamo noi i motori del benessere privato e collettivo.
  10. Comprami #Spesso, perché ti ricordo #Sempre che sorridere fa bene alla salute. Comprami, #FaiBene a te e al pianeta.

Le dieci regole per il Natale indimenticabile

Ci sono espressioni tipiche che accompagnano l’inizio delle festività, e non sempre sono espressione di gioia ed ilarità.

Fin dalla più tenera età (abbiamo finito con le rime, giuro) il periodo di Natale equivale ad un lungo e inspiegabile momento da passare con la famiglia… tutta.

Zie nuove, zii vecchi, nonni, fratelli, con mogli, sorelle e mariti, parenti acquisiti da non si sa bene dove, cugini di terzo grado che non vedi da almeno almeno venti anni e varie amenità; il tutto condito da un’abbondanza culinaria tipica della tradizione della nostra penisola. È prassi acquisita che siano gli adulti ad accollarsi la responsabilità dei commensali, ma se tu che stai leggendo sei un millennials, stai molto attento a quello che ti diciamo: sei un adulto e potresti essere tu ad organizzare il proverbiale pasto.

Per te, e non solo, le dieci regole per il tradizionale Millennials Christmas Lunch.

  1. Alla base del successo c’è l’organizzazione, stila complete ed esaustive liste: invitati, spesa, regali; non dimenticare aspetti che saltano all’occhio solo all’ultimo, tipo il numero di sedie.
  2. Assicurati di invitare almeno un parente imbarazzante, l’attenzione da parte di tutti sarà rivolta a lui/lei che sicuramente si comporterà benissimo, ma intanto sarà un buon gancio per rianimare conversazioni stagnanti.
  3. Se ci sono bambini, fategli recitare una poesia di Natale. Sembrerà strano, ma la dolce voce del bambino che racconta la storia della felicità di stare insieme è un plus inaffondabile.
  4. Affidati alla tradizione della tua regione, non tentare alcun esperimento culinario, per il pasto di Natale esistono protocolli regionali: attieniti a quelli.
  5. Non passare da una portata all’altra con troppa velocità, rallenta più che puoi, in questo caso il vino aiuta a mettere tutti a proprio agio e a far stare comodi gli ospiti.
  6. La musica in sottofondo permette di colmare quei silenzi che rischiano di appesantire, scegli musica allegra, festosa. Non importa che ti dica che Spotify ha risposte per tutte le esigenze, sei un Millennials.
  7. Assicurati di aver scelto Comprami #Spesso, in versione 12 rotoli: l’abbondanza non fa mai carestia.
  8. Lo scarto dei regali deve avvenire prima del dolce, sicuramente prima della frutta secca, ma sicuramente dopo ad un brindisi. Piccoli doni per tutti, quest’anno il tuo cadeau è stato metterli tutti a tavola. I proverbi hanno sempre ragione: “chi mette la tovaglia fa battaglia.”
  9. Bacia e abbraccia a profusione, l’empatia va allenata e non c’è miglior momento che farlo con i parenti, quella parte della vita che amiamo per rappresentanza storica e non per scelta.
  10. Puoi sentirti felice, non solo sei stato bravo ed hai fatto un ottimo lavoro, ma hai regalato un ricordo, e non c’è dono migliore che stare insieme e condividere momenti. Congratulati con te e con chi ti ha aiutato.

Come sopravvivere alla chat di classe.

L’anno nuovo, siamo ormai tutti d’accordo che la partenza è a settembre, è ormai nelle sue funzioni principali. Scuola, mensa, ufficio, palestra, piscina dei ragazzi, calcetto, danza. Ma soprattutto, sono tutte attive: le chat delle mamme!

A che punto è la tua #resistenza?

Non ti proporremo nessuna strategia eversiva, nessuna sommossa tecnologica, consigli di App, Calendari digitali in grado di coordinare tutto, sistemi più o meno tecnologici ed intellettuali per poter sintetizzare le comunicazioni. No, sappiamo che per riuscire in questo intento dovresti partecipare ad una riunione di classe indetta appositamente, o peggio ancora una conversazione online che potrebbe durare verso l’infinito e oltre. Le nostre sono subdole strategie, per rimanere nel fango uscendone però con le scarpe pulite.

Ecco i dieci fondamentali punti per sopravvivere alle chat di classe:

  1. Va da se che la (o le) devi silenziare immediatamente
  2. Non abbandonare il gruppo, fa molto: “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo”
  3. Non insecchionirti con risposte del tipo: “ah, nel senso di breve risata o di terza persona singolare rovesciata?”. Irritare significa creare altre discussioni, che portano ad altre conversazioni, che ti scaricheranno la batteria del telefono.
  4. Non rispondere MAI alla mamma ipocondriaca, quella che chiede se una precisa sintomatologia ipoteticamente riscontrata nel figlio sia un evidente primo passo per una quarantena di gruppo.
  5. Organizza un piccolo gruppo di genitori che come te non capiscono perché se una cosa è “ok” tutti devono rispondere “ok”, nascondendo l’informazione principale. All’interno di questo piccolo gruppo farete a turno per individuare la vera informazione e la condividerete tra voi.
  6. Ogni tanto, veramente ogni tanto, ringrazia la rappresentate di classe. Perché al di là del gruppo su Wapp si smazza tutte le riunioni e fa un gran lavoro. Una bella stretta di mano, resta comunque un’azione preferibile.
  7. Non iniziare a scrivere per poi non pubblicare Mamma/papà di […] sta scrivendo non passerà inosservato e se qualcuno poi si rivolge direttamente a te, dovrai rispondere.
  8. Contrariamente a quello che si crede, le emoticon possono toglierti da un sacco di situazioni imbarazzanti. Aiutano a dare il tono del tuo umore, in particolare alleggeriscono un eventuale tono piccato, ad esempio: “Ho capito 😀” è diverso da “Ho capito.”
  9. Quando si apre la conversazione “oggetto smarrito” rispondi solo se l’oggetto ricercato è finito nello zaino di tuo figlio, e fallo presente. In caso contrario, mai ma proprio mai, unirsi al gruppo dei no.
  10. Ultimo ma non ultimo, non arrabbiarti e ricordati #Sempre: che sorridere fa bene alla salute.