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Ho perso le parole (italiane)!

Il concetto è chiaro, la nostra lingua ci piace, la rispettiamo; abbiamo compreso che è naturale ed evidente che le evoluzioni linguistiche sono necessarie e che tutto cambia. Certo, è anche altrettanto vero che il passaggio temporale tra “Cave Canem” e “Attenti al cane” è molto più complesso e lungo che tra “tassì” e “taxi”, di cui qualcuno di noi conserva #Sempre una viva memoria.

Le parole italiane che sono state abbandonate per termini più fluenti e ancora di italica provenienza, o quasi, sono tante.

Vogliamo che trapassino a miglior lemma senza un ultimo e spensierato utilizzo? Ma certo che no, noi di #Comprami, che di ultra #Resistenza siamo esperti, vi suggeriamo dieci utilizzi esclusivi di termini quasi in disuso ma che potrebbero anche farcela! Ecco le parole italiane che dovremmo usare più spesso.

  1. Sagittabondo: “che lancia frecce che fanno innamorare”. L’esempio è facile: non ho resistito, ha uno sguardo sagittabondo che mi ha conquistato.
  2. Pletorico: “più numeroso di quanto sarebbe utile e necessario”, comodo in alcune situazioni: non è mai semplice parlare con lui è sempre così pletorico.
  3. Trimalcionico: “sontuoso, abbondante ma di cattivo gusto”. Questa è una parola che nasce dalla descrizione di un personaggio del primo romanzo della storia il Satyricon di Petronio, ed è la scena in cui Trimalcione imbastisce un banchetto tanto abbondante quanto poco elegante. L’esempio è semplice: Come è andato il pranzo da tua suocera? – Trimalcionico.
  4. Lapalissiano: termine che riporta alla memoria il signore de La Palice che cantava le gesta dei soldati “Un quarto d’ora prima di morire, era ancora in vita”. Ha assunto quindi il significato di ovvietà sconcertante, banale.
    Proviamo a portare esempi pratici per un uso quotidiano: Ma che bella pancia che hai: sei incinta? – Lapalissiano direi.
  5. Favellare: Sinteticamente possiamo dire: “Chi sa favellare impari a praticare”, cioè la versione alta del: “chi molto parla spesso falla”.
  6. Torpedone: C’è qualche nonno che ancora lo sa, e lo utilizza. Era il buon vecchio autobus (quello con le sedute in legno), ma anche un carro aperto sul quale montavano panchine su cui sedevano le persone. L’utilizzo qui è ironico e divertente. Da utilizzare quando il mezzo risulta particolarmente datato.
  7. Trasecolare: Rimanere sbalordito, stupefatto, sconcertato. Si tratta di non trattenere una reazione emotiva di immediato stupore. Mi ha visto dopo tanto tempo che l’ho fatto trasecolare!
  8. Zuzzerellone: Ci permettiamo una citazione nerd: “Bazinga”. Zuzzuerellone è un giocherellone senza età che mai si accontenterà di provocare ilarità!
  9. Gaglioffo: persona goffamente ridicola o buona a nulla, cialtrone presuntuoso e sciocco. Non perdiamo l’uso dell’ironia e alleggeriamo tutte le parole che possono essere utili.
  10. Ramanzina: abbiamo lasciato questo proprio in fondo, perché ci teniamo che venga particolarmente salvaguardato. Lo usano ancora in tanti, ed è giusto così, e per chi non lo sapesse la ramanzina è la #Sempre verde “lavata di capo”.

Ora che lo sai, usale #Spesso.