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L’anglitaliano che non ti aspetti: usi impropri di una lingua quasi inglobata

La battaglia linguistica che vede al centro dello scontro l’eliminazione di alcuni facili inglesismi, non è certo una novità. Ma, in questo periodo di smodato utilizzo dei social (vedete come è facile caderci) le polemiche si sono ampliate, e un coro non troppo silenzioso ha alzato la voce al grido: “Ma parla come mangi!”

Intendiamoci, questa non è una crociata. Ci sono parole che utilizziamo quotidianamente in inglese e che non hanno un corrispettivo in italiano, facciamo un esempio pratico: 

“per scrivere uso il computer, e clicco con il mouse.”

Altra cosa sarebbe:

“per scrivere uso un elaboratore e vi interagisco attraverso un topo.”

Certo è altrettanto vero che l’utilizzo invece di altre parole è diventata una comodità, e in questo caso lo sforzo di dirlo completamente in italiano non sarebbe male. Riportiamo un altro esempio:

“Ho fatto shopping in un megastore”

“Ho fatto acquisti in un grande magazzino”

Ci sono tuttavia fior fior di studi, a cui noi come ben sapete ci affidiamo per le nostre inchieste, che affrontano questo annoso problema, fornendo liste infinite di parole in inglese, utilizzate frequentemente e di cui potremmo fare a meno.

La lista qui si allunga e senza polemiche e senza indugi, ecco le venti (esagerati) parole inglese di cui potremmo anche stare senza:

  1. Appeal: attrazione
  2. Backstage: dietro le quinte
  3. Band: gruppo; gruppo musicale; complesso
  4. Break: pausa
  5. Coffee break: pausa caffè
  6. Display: schermo; visore
  7. Download: scaricare
  8. Eco-friendly: ecologico
  9. Evergreen: classico; intramontabile
  10. Feeling: sensibilità; sentimento; coinvolgimento
  11. Flop: fiasco; insuccesso, fallimento
  12. Ginger: zenzero
  13. Gossip: pettegolezzo
  14. Hotel: albergo
  15. Light: leggero
  16. Live: dal vivo
  17. Low cost: economico
  18. Make up: trucco
  19. Marketplace: mercato
  20. Mixer: frullatore

E siamo solo alla “Emme”, restiamo aperti a tutti i suggerimenti necessari per arrivare fino all’ultima lettera.