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Comprami e il tempo in bagno speso bene. Breviario online per una lettura piacevole offline

Il 23 febbraio 1455 Gutenberg inaugura la nascita dell’editoria. Dando vita alle storie di carta.

Dai caratteri mobili, al mobile il passo è stato lungo ma rivoluzionario. Per festeggiare una delle scoperte più belle che ci siano mai state, Comprami presenta:

Storie di carta (suddivise rigorosamente per tempo di permanenza in bagno).

In cosa consiste: Comprami, per voi e solo per voi, ha preso i grandi classici della letteratura mondiale e li ha riassunti in base alle vostre esigenze di seduta.

LA METAMORFOSI DI COMPRAMI, storie di carta da 30 secondi

Gregor Samsa è un commesso viaggiatore che vive con mamma, papà e sorella sedicenne. Una mattina dal nulla si sveglia e ha le sembianze di un enorme scarafaggio. Lui si vergogna e a casa non la prendono bene.

La sorella è gentile, gli porta cibo adatto agli scarafaggi, lui si nasconde. I soldi scarseggiano, non è che può andare a lavoro così metamorfizzato, tutti fanno rinunce. Gregor si sente umiliato per non riuscire a provvedere ai bisogni della famiglia, e si lascia morire di stenti in uno sgabuzzino (poco prima lo aggrediscono a colpi di mela).

I PROMESSI SPOSI DI COMPRAMI, storie di carta da 60 secondi

Renzo e Lucia giovani e innamorati in un paesino del bergamasco, decidono di sposarsi. Don Rodrigo è contrario, da qui iniziano i guai. Provano a sposarsi di nascosto: finisce male. Scappano e si separano: Lucia e la madre Agnese sono ospitate dalla Monaca di Monza (che è a Monza). Renzo finisce impelagato in una situazione spiacevole a Milano, e diventa un ricercato. Don Rodrigo non molla, e chiede aiuto all’Innominato per trovare e rapire Lucia; ci riesce, ma poi il cattivo dei cattivi si pente e si duole.

Lucia, giusto per dare pepe alla sua piatta esistenza, fa voto di castità. La giovane viene portata in un luogo sicuro. Nel frattempo arriva: guerra, peste e carestia. Renzo si ammala, ma non abbandona il suo sogno, cerca Lucia a Milano, ma lei ha fatto voto di castità, Fra’ Cristoforo scioglie il voto, la pioggia scioglie la peste, loro si sposano, e i sopravvissuti, vissero tutti felici e contenti.

L’ILIADE DI COMPRAMI (L’Odissea, l’Odissea, l’Odissea… o l’Iliade?), storie di carta da 90 secondi

Paride, per colpa degli dèi, rapisce Elena moglie di Meneleao e la porta a Troia. A questo punto, con tantissime epiche vicissitudini nel mezzo, Menelao e il fratello Agamennone, partono alla volta di Troia per muover guerra. Ci stanno dieci anni.

Achille immortale in tutto ma non nel tallone, è il loro cavallo di troia (espressione metaforica che spoilera il finale), ma subisce un torto nelle sue stesse fila Achee: Agamennone deve restituire una schiava, allora per non restare senza prende Briseide ad Achille, ma era la sua preferita, e allora sempre Achille adirato adiratissimo, si rifiuta di combattere. Accadono un sacco di cose, ma ad un certo punto Ettore (troiano) riesce a far indietreggiare l’accampamento acheo fino alle navi. Achille ancora gozzoviglia, chi sfida allora l’eroe troiano? Patroclo, il miglior amico del “Pie’ veloce”, che muore.

A questo punto Achille non può esimersi dalla battaglia e sfida Ettore. Ettore muore, Achille trascina il suo corpo sotto le mura. Ma c’è del rispetto quando il padre Priamo (padre di Ettore) chiede il corpo del figlio.

Achille dà degna sepoltura a Patroclo, Priamo ad Ettore.

E niente, l’episodio del cavallo di Troia, non è in questo poema, è citato nell’Odissea (nell’VIII libro) e descritto poi nell’Eneide, ma è tutta un’altra storia.